TECNICA DI CACCIA

Meteo e cartuccia da caccia a pallini


E' assolutamente noto e non sconfessabile le condizioni meteo influiscono sul rendimento della cartuccia da caccia a pallini.

Lo fanno in maniera variabile ma a volte rilevante tanto che nell'universo culturale dei cacciatori esistono le cartucce da freddo e le cartucce da umido. Vediamo di capire meglio i fenomeni alla base di tali credo del cacciatore.

Temperatura ed umidità

Tra tutti i possibili fenomeni meteorologici la forte presenza di umidità, le temperature molto basse ed il vento sono quelli responsabili della variabilità di prestazioni delle cartucce da caccia. E' indubbio che sia le basse temperature che l'elevata umidità spostano verso il basso il rendimento termico della polvere da sparo che riduce la potenza di spinta e la relativa pressione generata in canna. Questo è un fattore talmente noto che la maggior parte dei cacciatori esperti divide le cartucce da caccia a pallini in due categorie: cartucce estive ed invernali. Tendenzialmente questa suddivisione gioca su due elementi: la potenza dell'innesco e la dose della polvere che se modulati secondo le esigenze sono in grado di compensare i cali di prestazione.

Ma come possiamo regolarci?. Una differenza di umidità atmosferica del 10% è in grado di provocare una variazione di V/0 (velocità iniziale della carica) di 5 m/s in polveri monobasiche (ossia le più sensibili all'umidità) e di 3 m/s nelle polveri contenenti nitroglicerina (quindi meno sensibili).

Nel contempo per ciò che concerne la temperatura la variazione di 1°C è in grado di modificare di 3kg/cq circa i valori di pressione.

Tutti fattori questi elencati che portano ad affermare che qualcosa varia ma incide poi così tanto. La risposta è no, non comportano grosse variazioni nella capacità finale lesiva della cartuccia a meno che ad esse non si vengano a sommare altri elementi. Questi possono essere la lunghezza della cartuccia in relazione alla lunghezza della camera di scoppio o orlatura e la resistenza opposta dal suo srotolamento. Ma anche l'altitudine che è direttamente responsabile della densità dell'aria. Questo fattore spesso non considerato è invece notevolmente influente riuscendo in taluni casi ad abbattere di una percentuale significativa l'energia residua in carico ad ogni pallino. Evitando di addentraci calcoli estremamente sofisticati si può affermare che più si è vicini alla quota del mare tanto maggiore è la densità dell'aria che si va invece rarefacendosi via via che si sale. Un'aria più densa provoca una maggiore opposizione al moto dei pallini rallentandoli di più e tendendo ad aprire più l rosate.

Il Vento

Molti di noi abbiamo appreso tramandato dai vecchi cacciatori concetti legati alla tramontana ed allo scirocco come notevolmente influenti sulle prestazioni delle cartucce a pallini. Ora il fenomeno non è assolutamente legato alla direzione del vento ma ad una serie di fattori che contraddistinguono tali venti. Perché il vento di per se influisce minimamente sulla velocità dei pallini se non in misura del fatto che esso può essere contrario a favore o laterale. Tali condizioni influiscono nello spingere il pallino, nell'opporsi al suo moto o nell'ultima caso a deviarlo. Ma il tutto in maniera tendenzialmente non apprezzabile. Ma allora perché scirocco e tramontana possono invece influire in modo significativo?

Lo scirocco è tendenzialmente associato a condizioni di elevata umidità fattore che di per se tende ad abbattere le prestazioni di combustione della polvere. La tramontana porta con se invece bassa umidità. La prassi dei vecchi cacciatori era quella di andare ad intervenire sul peso della carica togliendo o aggiungendo alcuni pallini, a volte anche direttamente sul campo. La prassi non è delle più corrette mentre sarebbe più opportuno predisporre modifiche sulla potenza dell'innesco o sulla dose della polvere. Questo perché l'alleggerimento della carica di piombo può portare a ridurre l'intasamento ed andare ad interferire sulla corretta combustione della polvere, ottenendo di fatto un cattivo rendimento. Se interviene con innesco più potente o dose maggiore di polvere non si incorre in tale rischio. 

Riccardo Ceccarelli

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